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Vincenzo Consolo. Lo spasimo di Palermo

Автор: Vincenzo Consolo
Название: Lo spasimo di Palermo
Издательство: Mondadori
Кол-во страниц: 141
 
 

In un piccolo albergo di Parigi, dove aspetta di incontrare il figlio esule per terrorismo, lo scrittore Gioacchino Martinez ricorda la sua infanzia in Sicilia, negli anni della guerra, la tragedia che ha segnato la sua vita, e un altro trauma, tanto più piccolo ma non meno ossessivo: un film, "Judex", visto all'oratorio, dove le avventure di un giustiziere in manto nero venivano improvvisamente interrotte dalle incursioni belliche. Quando decide di ritornare a Palermo, Gioacchino, per una delle inesplicabili coincidenze della vita, incontra un altro "Judex", un giudice senza mantello, che crede nello Stato, un uomo che, andando a trovare la madre nel palazzo di fronte a quello dello scrittore incontrerà un'atroce fine... Terzo, dopo "Il sorriso dell'ignoto marinaio" e "Nottetempo, casa per casa", dei grandi romanzi di Consolo, "Lo spasimo di Palermo" arriva impietosamente ai giorni nostri. Il lettore vi troverà le movenze emblematiche della prosa più lucente e lavorata di Consolo. Ma scoprirà anche che, mai come in queste pagine, la sua scrittura è stata così vicina agli estremi dell'urlo e del silenzio.

Vincenzo Consolo. Terminate le scuole superiori, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Milano, ma si laureerà, con una tesi in filosofia del diritto, all'Università di Messina. Concluso il ciclo di studi universitari, fa ritorno in Sicilia, dove si dedica all'insegnamento nelle scuole agrarie. Nel 1963 esordisce con il suo primo romanzo, La ferita dell'aprile, sguardo sulla vita di un paese siciliano tormentato dalle lotte politiche dei primi anni del dopoguerra. I suoi riferimenti umani e letterari, in quella stagione, sono lo scrittore Leonardo Sciascia (che con la sua opera resterà stella polare lungo tutto il corso della carriera letteraria di Consolo) e il poeta Lucio Piccolo. Nel 1968, avendo vinto un concorso alla Rai, si trasferisce a Milano, dove vivrà e lavorerà fino alla sua morte, svolgendo un'intensa attività giornalistica ed editoriale, e alternando alla vita milanese lunghi soggiorni nel paese d'origine. I suoi romanzi e racconti sono contraddistinti da un approccio alla narrazione di grande suggestione visionaria e - insieme - dall’uso di una lingua colta e popolare, al tempo stesso. Fra i suoi romanzi, segnaliamo La ferita dell’aprile (1963), Il sorriso dell’ignoto marinaio (1976), che forse resta la sua opera più celebre, poi Retablo (1987, premio Grinzane), Le pietre di Pantalica (1988), Nottetempo, casa per casa (1992, premio Strega), L’olivo e l’olivastro (1994), Lo spasimo di Palermo (1998). Nel 1985 esce Lunaria (1985), dialogo fiabesco di sapore leopardiano. Consolo ha scritto anche per il teatro (Catarsi, 1989) ed è stato autore di saggi dedicati alla sua terra, la Sicilia: La pesca del tonno in Sicilia (1986), Il Barocco in Sicilia (1991), Vedute dallo stretto di Messina

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